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Quattrocento anni sono trascorsi da quella primavera in cui Cervantes mandava alle stampe il suo L'ingegnoso hidalgo Don Chisciotte della Mancia. Da allora non esiste lingua in cui le avventure del visionario castigliano non siano state tradotte, e da oltre un secolo il libro che le racconta è considerato il prototipo del canone romanzesco occidentale. Ma per quale ragione il romanzo moderno nasce proprio nella Spagna controriformista che, liberatasi nel 1492 della componente ebraica, si apprestava nel 1609 a disfarsi di un'altra componente essenziale, quella araba? In questo saggio Fuentes analizza il capolavoro cervantino, mostrando la profonda originalità e la radicale modernità della critica della lettura che prende forma nelle sue pagine.